Gli interventi chirurgici di Clitoraid annullati a causa della revoca della licenza medica da parte del governo del Burkina Faso
febbraio 19 2015, Categorie: Misc
LAS VEGAS, 14 marzo – Le licenze precedentemente concesse al personale medico americano di Clitoraid, un'organizzazione no-profit che aiuta le vittime di mutilazioni genitali femminili a ottenere la ricostruzione chirurgica del clitoride, sono state revocate in Burkina Faso a seguito di una "palese discriminazione contro il Movimento Raeliano", secondo una dichiarazione rilasciata oggi da Clitoraid.
"Anche se precedentemente concesse senza alcun problema, le licenze dei nostri medici sono state revocate dopo aver eseguito una sola settimana di operazioni", ha detto la dott.ssa Brigitte Boisselier, presidente di Clitoraid e portavoce del Movimento Raeliano. "La scorsa settimana, non abbiamo potuto aprire il nostro nuovo e attrezzato Kamkaso Hospital dopo che il Ministro della Salute ha rifiutato di firmare i documenti promessi. Questo è stato un duro colpo, ma i nostri medici erano comunque in grado di operare presso le strutture di un altro ospedale. Quest’ultimo provvedimento, la revoca delle licenze a causa di quelle che il Ministero della Salute ha chiamato ‘irregolarità segrete’, conferma che è in atto una discriminazione organizzata nei nostri confronti".
La Boisselier ha detto che l'esistenza di tale discriminazione è stata confermata dallo stesso Ministro della Salute, il sig. Sebgo.
Ha infatti dichiarato all'agenzia di stampa Thompson Reuters Foundation: "Le organizzazioni mediche devono concentrarsi sul salvare delle vite umane e non a pubblicizzare la propria religione, nel tentativo di convertire delle persone vulnerabili". La Boisselier osserva: "In un paese che ospita ospedali cristiani e musulmani, questa dichiarazione è estremamente discriminatoria, oltre ad essere assurda. Anche se la sua creazione è stata ispirata da Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano, Clitoraid è del tutto indipendente dal Movimento. E non faremmo mai del proselitismo in un ospedale. Le donne vengono da noi alla ricerca di servizi ed assistenza medica e questo è esattamente ciò che il nostro staff medico fornisce. Le affiliazioni religiose dei membri del nostro team medico sono molteplici e irrilevanti. Spesso, anche noi non ne siamo a conoscenza".
Ha detto che il personale di Clitoraid è rimasto sconvolto nell’apprendere che il Ministro degli Affari Femminili in Burkina Faso, la sig.ra Nestorine Sangare, ha commentato: "Vivere senza il clitoride non è poi la fine del mondo".
"Quando una donna sanguina fino alla morte dopo esser stata mutilata, ciò rappresenta davvero la fine del suo mondo", ha detto la Boisselier. "E quando prova un dolore insopportabile a ogni rapporto sessuale, anche ciò rappresenta la fine del mondo, dal momento che nessuno dovrebbe vivere nel dolore per soddisfare un’usanza ancestrale. O, peggio ancora, che sia costretta a continuare a provare quel dolore solo perché chi si offre di porvi fine è membro di una minoranza religiosa".
La Boisselier ha elogiato i chirurghi volontari di Clitoraid e il restante personale medico. "Nonostante il subbuglio che è seguito al loro arrivo, siamo estremamente grati che dei professionisti così altamente qualificati abbiano deciso di occuparsi gratuitamente di coloro che cercano il nostro aiuto", ha detto la Boisselier. "Hanno operato con successo ventinove donne durante la settimana in cui le loro licenze erano ancora valide, e hanno istruito anche un chirurgo burkinabé nell’esecuzione di questa procedura. In questo modo, le altre cinquanta donne in lista d’attesa potranno essere operate come da programma".
Altre donne hanno visto svanire le loro speranze quando i chirurghi americani hanno visto revocato il diritto di operare in Burkina Faso. "È stato straziante", ha detto la Boisselier. "Due donne sono arrivate dal Senegal, una di loro afflitta da un dolore costante. Ci auguriamo che il chirurgo appena formato possa operarla".
"Clitoraid e l'associazione AVFE (partner locale di Clitoraid) hanno intrapreso un’azione legale per diffamazione e contro la revoca delle licenze.
"Una relazione su questi aspetti discriminatori sarà allegata al dossier già nelle mani del rappresentante delle Nazioni Unite per i diritti umani e la discriminazione religiosa", ha detto la Boisselier. "Questo dossier elenca i numerosi casi di discriminazione subita dal Movimento Raeliano nei paesi francofoni".
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"Anche se precedentemente concesse senza alcun problema, le licenze dei nostri medici sono state revocate dopo aver eseguito una sola settimana di operazioni", ha detto la dott.ssa Brigitte Boisselier, presidente di Clitoraid e portavoce del Movimento Raeliano. "La scorsa settimana, non abbiamo potuto aprire il nostro nuovo e attrezzato Kamkaso Hospital dopo che il Ministro della Salute ha rifiutato di firmare i documenti promessi. Questo è stato un duro colpo, ma i nostri medici erano comunque in grado di operare presso le strutture di un altro ospedale. Quest’ultimo provvedimento, la revoca delle licenze a causa di quelle che il Ministero della Salute ha chiamato ‘irregolarità segrete’, conferma che è in atto una discriminazione organizzata nei nostri confronti".
La Boisselier ha detto che l'esistenza di tale discriminazione è stata confermata dallo stesso Ministro della Salute, il sig. Sebgo.
Ha infatti dichiarato all'agenzia di stampa Thompson Reuters Foundation: "Le organizzazioni mediche devono concentrarsi sul salvare delle vite umane e non a pubblicizzare la propria religione, nel tentativo di convertire delle persone vulnerabili". La Boisselier osserva: "In un paese che ospita ospedali cristiani e musulmani, questa dichiarazione è estremamente discriminatoria, oltre ad essere assurda. Anche se la sua creazione è stata ispirata da Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano, Clitoraid è del tutto indipendente dal Movimento. E non faremmo mai del proselitismo in un ospedale. Le donne vengono da noi alla ricerca di servizi ed assistenza medica e questo è esattamente ciò che il nostro staff medico fornisce. Le affiliazioni religiose dei membri del nostro team medico sono molteplici e irrilevanti. Spesso, anche noi non ne siamo a conoscenza".
Ha detto che il personale di Clitoraid è rimasto sconvolto nell’apprendere che il Ministro degli Affari Femminili in Burkina Faso, la sig.ra Nestorine Sangare, ha commentato: "Vivere senza il clitoride non è poi la fine del mondo".
"Quando una donna sanguina fino alla morte dopo esser stata mutilata, ciò rappresenta davvero la fine del suo mondo", ha detto la Boisselier. "E quando prova un dolore insopportabile a ogni rapporto sessuale, anche ciò rappresenta la fine del mondo, dal momento che nessuno dovrebbe vivere nel dolore per soddisfare un’usanza ancestrale. O, peggio ancora, che sia costretta a continuare a provare quel dolore solo perché chi si offre di porvi fine è membro di una minoranza religiosa".
La Boisselier ha elogiato i chirurghi volontari di Clitoraid e il restante personale medico. "Nonostante il subbuglio che è seguito al loro arrivo, siamo estremamente grati che dei professionisti così altamente qualificati abbiano deciso di occuparsi gratuitamente di coloro che cercano il nostro aiuto", ha detto la Boisselier. "Hanno operato con successo ventinove donne durante la settimana in cui le loro licenze erano ancora valide, e hanno istruito anche un chirurgo burkinabé nell’esecuzione di questa procedura. In questo modo, le altre cinquanta donne in lista d’attesa potranno essere operate come da programma".
Altre donne hanno visto svanire le loro speranze quando i chirurghi americani hanno visto revocato il diritto di operare in Burkina Faso. "È stato straziante", ha detto la Boisselier. "Due donne sono arrivate dal Senegal, una di loro afflitta da un dolore costante. Ci auguriamo che il chirurgo appena formato possa operarla".
"Clitoraid e l'associazione AVFE (partner locale di Clitoraid) hanno intrapreso un’azione legale per diffamazione e contro la revoca delle licenze.
"Una relazione su questi aspetti discriminatori sarà allegata al dossier già nelle mani del rappresentante delle Nazioni Unite per i diritti umani e la discriminazione religiosa", ha detto la Boisselier. "Questo dossier elenca i numerosi casi di discriminazione subita dal Movimento Raeliano nei paesi francofoni".
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